Aggiornamento Umbria Challenge

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La classifica del Challenge inserisce al primo posto i piloti che hanno interamente sfruttato il tempo a loro disposizione in base alla verifica dei tempi derivati dagli scontrini consegnati.

# Nome Modello Moto Tempo
13 Giacomo Melani bmw r1150gs 3’41”
12 ?Chicomoto e La Cry suzuki Vstrom 4’00”
10 Fucoro e Pingu suzuki Vstrom 4’01”;
10 Linux e l’Apina bmw r1200gs 4’01”
8 Andrea Somigli bmw r1150gs 4’42”
8 Luca bmw r1150gs 4’42”
7 Vittorio Bagnasco guzzi 4’45”
6 Enzo C. suzuki VStrom 4’50”
4 Simone Martini bmw r1100rs 4’53”
4 Filippo Fantoni bmw r1150r 4’53”
2 Riccardo Micheli bmw r1150gs 4’54”
2 Benedetta Contini bmw r850r 4’54”
1 Simone Chiari bmw r1150rt 4’57”
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Coincidenze

Mentre sto rimettendo a posto le cartine, oramai a metà strada tra casa e la Slovenia, scopro che mi sono portato dietro tutto il materiale della Slovacchia; non credo alle coincidenze ma lo stesso giorno Filippo mi dice che ha incontrato una persona innamorata della Slovacchia che gli gira l’indirizzo di un amico fotografo piuttosto bravo (clicca quì); non credo alle coincidenze ma lo stesso giorno mi dicono che Giacomo ha deciso di andare in Slovacchia in motocicletta.

E allora parliamo di Slovacchia

E’ stata una delle prime mete delle favolose uscite estive dei Rainmen, quando ancora c’erano frontiere da superare, anche se scalcinate ed in via di dismissione, che ti facevano provare il brivido del “chissà cosa troveremo di là”, nei misteriosi paesi dell’Est; di sorprese in effetti ne abbiamo trovate tante e tutte positive.

La Slovacchia è stata anche la prima tappa di un ambizioso programma che ci doveva far visitare tutti i paesi attraversati dai Carpazi, programma a buon punto ma non ancora completato … comunque c’è tempo anche se con il passare degli anni questi luoghi si stanno deteriorando per troppo turismo.

Viaggiare in Slovacchia è stato come entrare in una macchina del tempo per fare un salto all’indietro di un secolo, in una Austria agricola ed austera con i campi lavorati a mano, le belle chiese con le guglie appuntite, i boschi infiniti, i paesaggi morbidi e verdi, i bei castelli dal sapore “Carpatico”; abbiamo attraversato paesi senza una macchina né un attrezzo agricolo motorizzato, dove i bambini giocavano nei fossi di acqua cristallina, le contadine giravano con le gerle sulle spalle e la pezzola in capo intorno a case di legno dipinto ed intarsiato.

Le donne erano e saranno ancora belle, una bella razza la Slovacca: bionde, dal portamento nobile e austero e dai modi decisi … gli uomini sono solo gentili.

La cucina è povera ma saporita e sempre ben presentata, gli alberghi economici e puliti, le strade decenti anche se richiedono attenzione, comunque non più che in Italia, il caffè alla turca Vi mancherà come pure i distributori di benzina, se non hanno perso il vizio di far pulire il parabrezza da avvenenti fanciulle.

Anche se l’ottimo rapporto qualità prezzo sta richiamando tanti turisti c’è ancora ampio spazio per qualche deviazione per incontrare la vera Slovacchia e le foto nel sito dell’amico Yuri lo dimostrano; Giacomo ci darà poi conferma al suo ritorno dalle vacanze.

La regola è sempre la solita: saltare in moto, prendere la prima deviazione che capita e via: i motociclisti sono rimasti gli unici paladini del turismo a misura di uomo e dobbiamo sostenerlo lasciando le “Disneyland” a chi viaggia in pullman, in macchina o, peggio, in camper.

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Il pensiero circolare

D’estate in riva al mare hai tempo per pensare … forse troppo.
Coccolati dal rumore del mare e della marmaglia, dopo aver letto giornali di tutti i tipi e qualche rigo di libri in voga, ti metti a pensare ai fattacci tuoi.
Uno dei pensieri più profondi è cosa fare della moto ora che si torna dalle vacanze e ci sono solo tre mesi per decidere se tenere o vendere la vecchia; il cambio dell’anno solare è una mannaia che si abbatte su tutti i sogni motoristici perché la moto o si immatricola a Gennaio o si perde un anno di valore!
Dove vado al mare di solito è una zona così contenuta che tra dove passano le motociclette ed il bagnasciuga ci sono pochi metri e si può agevolmente controllare ogni due ruote che passa; molto comodo.

Stavolta il rumore nuovo è di una Kawasaki GTR1400, una vecchia idea solo momentaneamente sepolta.
Tac, scatta il pensiero; che fare? E’ il segnale di abbandonare la via vecchia per la nuova? Ci si informa in internet appena rientrati a casa.
C’è un tizio che ne vende una di pochi mesi e kilometri a Bolzano. Bah, Bolzano, perfetto; vado giusto in montagna tra qualche settimana, mi porto il casco e torno con l’oggetto.
Però la cosa puzza, solo 2000km, pochi mesi di vita … per me o si è schiantato o ha subito una di quelle trafile di sventure meccaniche ed elettroniche che a volte colpiscono le moto nuove e sono
puntigliosamente riportate nei blog di qualsiasi associazione di motociclisti.
Allora si naviga nei blog e si scopre che in Autunno verrà lanciato il modello della GTR con il rivelatori infrarossi degli ostacoli notturni e la proiezione dei dati del cruscotto nel casco … praticamente ti vendono un caccia intercettore al prezzo di una moto; ma non è questo che ha convinto l’altoatesino a vendere la sua.

Nel frattempo si scopre che sta per uscire anche la nuova VFR, una bomba a guardare i rendering di MCN … motore a quattro cilindri che però va a due ai bassi regimi se serve coppia … due moto al costo di una ma ha la catena, lo stress dei culi di ferro: non si fermano per pisciare figurati per oliare la catena ogni 500km.
E ora con chi tradisco la BMW? E’ come scegliere tra una Ucraina e una Bielorussa … un bel dilemma, senza contare che non sono state considerate le Yamaha, la Guzzi o la Ducati che un amico BMWista ha
provato e riportato al concessionario dopo tre minuti perché gli si alzava in terza, per lui uno spavento per altri un canto delle sirene. Ci sarebbe la nuova enduro stradale da 140cv, motore deratizzato dal 1098, o la sorella minore con il 1200ds, motore semplice e dalle infinite possibilità di manomissione … slurp!
Scopro intanto che ogni 6000km c’è da fare il tagliando al Kawa; perché? La fasatura variabile? Il cardano che non regge? E poi ai ritmi miei sono due volte l’anno … però abbiamo trovato un ostacolo
potenziale.
Anche gli altri Jap non stanno meglio; s’avesse a scoprire che 140CV alla ruota fanno un po’ di differenza; e allora? Si torna alla BMW che è a quota 10000? Se questo è il “driver” della decisione allora dovrei comprarmi una Harley che è ben a 16000 … mai! e si riparte dal via come al gioco dell’oca.

Allora navighiamo nei blog BMW per approfondire la storia delle manutenzioni: la BMW è imbattibile ma salta fuori la storia del cardano nuovo che si blocca a 160km in autostrada, disarcionando i malcapitati centauri, delle centraline che abbandonano senza preallarmi e mi vengono in mente le mie di disavventure con cardani rotti in autostrada e servofreni che abbandonano prima del bel tornante.
La conclusione della discussione sull’affollato blog sull’affidabilità delle nuove BMW si conclude con uno sconcertante “meglio la vecchia 1150 più bella ed affidabile” … ma è la mia, già ce l’ho!!!

Qualche bastardo consiglia poi la mitica affidabilità Giapponese e si ritorna alla partenza.

Conclusione: non usare il cervello ma la pancia per comprare la moto, poche manfrine e niente conti e quando siete al mare, invece di pensare troppo, guardate le figliole che escono dall’acqua … anche che
entrano.

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Le avventure di Milko da Torvaianica

La coraggiosa avventura era iniziata un mese prima quando il coraggioso Milko era partito alla volta di Cesena per incontrare un amico e per iniziare a fare un po’ delle strade del Challenge.
Purtroppo il prezioso mono ammortizzatore appena acquistato esplode, vedere le foto per credere, e lascia il nostro eroe a piedi.
Doppia gita in treno per tornare al lavoro e andare a riprendere la moto, un pessimo ricordo della E45 ed il nostro è pronto per il Challenge.
Le sue parole sono la miglior descrizione della giornata dai sentimenti contrastati:


“Dopo che un amico mi aveva parlato del Rainmen Challenge, ieri sera ho deciso di visitare il sito…E DI PARTIRE PER L’EXTREME.
Così,
stamattina alle 5 in punto sono partito alla volta di Pistoia.
Inutile dire che l’itinerario è fantastico…tutto troppo bello…forse troppo per essere vero…Tutto andava per il meglio, i checkpoint rispettati in orario e alle 12.43 parto da Pacetto e mi dirigo per l’Agriturismo "Il Volpino"…quando mancano alcuni km a Popiglio, sento un botto sordo provenire dal posteriore "tock"…penso che si sia trattato di un sasso sparato via sul parafango, e invece la moto comincia a sbandare.

"Cazzo, ho bucato" … ebbene sì, sulla SS12 subito prima di Dogana Nuova mi ritrovo con il posteriore a terra; era tutto troppo bello, ero in perfetto orario, avevo guidato per posti fantastici, dalle mie parti le prime strade decenti le trovo quando vado in Abruzzo, avevo una discreta fame, già pensavo al pranzo nell’Agriturismo e invece tutto si è spezzato in un momento.
Comunque, mi faccio coraggio e vado di Fast, sperando che il chiodo che si intravedeva fuoriuscire dalla gomma fosse di piccolo taglio; invece era un megachiodo ricurvo…incredibile!
In quelle condizioni il Fast non può nulla e infatti riesce solamente a risollevare di poco la gomma per poi perdere immediatamente pressione.
A quel punto decido di tornare indietro verso Fiumalbo, un paese incontrato poco prima dove la provvidenza del motociclismo ha voluto che lì esistesse un officina che ripara anche pneumatici…"F.lli Nizzi", questo il suo nome.”

A questo punto interrompiamo la narrazione per consigliare a Milko una visita da qualche sciamano per farsi togliere il malocchio dal posteriore della sua moto, di gran lunga la parte più debole … riprende la narrazione:

“Riparata la gomma, si era fatto tardi e per non rischiare ulteriori sorprese decido di mettere la prua per Roma
Con molta tristezza penso a che brutta fine abbia fatto la mia splendida giornata in moto.
Alla fine sono stati 988,2 km tutti d’un fiato di cui circa 700 nell’afosa pallostrada, ma quei quasi 300 di curve e paesaggi spettacolari mi hanno ripagato del lungo e difficile viaggio.

In allegato troverete le foto che raccontano il tutto. Clicca qui per le foto.

Negli scontrini ritirati ai check ho notato che l’orologio del bar "Vecchio Pulter" è decisamente fuori orario…sono arrivato nel bar alle 10 e 45 circa…gliel’ho fatto notare, hanno detto che avrebbero sistemato…Un altra cosa…in tutti e 4 i bar dove ho fatto il check, non sanno neanche cosa sia il timbro del rainman di cui si parla nel sito…il vecchio Pacetto, mi ha guardato in maniera davvero perplessa…hi hi hi…”

Un’altro pezzo di challenge, un tanto di cappello a chi si è fatto 1000km per godersi un challenge ed un complimento personale per l’indomito entusiasmo e per non essersi fatto scoraggiare dalle avversità. Prendiamo nota delle disfunzioni e cogliamo l’occasione per ricordarvi che l’obbligo del timbro come pure quello dei check point prestabiliti è stato eliminato anche se il sito ancora li riporta; procuratevi uno scontrino nel luogo stabilito e prendete i check point scritti sul road book come un suggerimento.


A presto…al prossimo Challenge.

Challenge Amiata 28Giugno 2009

Nonostante le previsioni meteo incerte che hanno causato molte defezioni di soggetti poco Rainmen, tre temerari sono calati dall’Umbria per cimentarsi nel Challenge del monte Amiata
Il racconto della giornata lo trovate insieme alle foto…
Quale migliore occasione per pubblicare la classifica aggiornata del challenge più veloce e spettacolare
Classifica provvisoria
La classifica del Challenge inserisce ai primi posti i piloti che più si avvicinano al tempo massimo imposto, senza superarlo, in base alla verifica dei tempi derivati dagli scontrini consegnati. Chi supera il tempo imposto ha una opportunità per provare nuovamente. Mandate i Vostri scontrini per entrare in classifica e ricevere l’adesivo.
# Nome Modello Moto Tempo
1 Enrico II Kawasaki Ninjia 4h 00′
1 Enrico Rettori Piaggio Bverly 500 4h 00′
1 Simone Chiari BMW R1150RT 4h 00′
1 Filippo Fantoni BMW R1150R 4h 00′
1 Simone Martini BMW R1150RS 4h 00′
6 Andrea Somigli BMW R1150GS Adv 3h 59′
7 Gennaro Esposito Suzuki Vstrom1000 3h 58′
7 Paolo Staffa Suzuki VStrom650 3h 58′
7 Piero Campagnoli BMW R1200R 3h 58′
10 Fernando Zaffina BMW R1200GS 3h 53′
11 Maria Rodighiero BMW F650GS Dakar 3h 48′
12 Giacomo Melani BMW R1150GS Adv 3h 45′

Mangiare e parlare di moto … roba da appassionati

La scorsa Domenica eravamo a Volterra per le finali di pallanuoto di un figlio (due kili persi, tensione alle stelle, lo stomaco attorcigliato).

A pranzo l’organizzatore, ce n’è sempre uno, ci porta in una trattoria subito dentro alla porta a Selci, quella attaccata al carcere (occhio a non sbagliare porta).

Durante il pranzo il proprietario ci viene a salutare e iniziamo a parlare di gare da vincere e vinte e lui ci mostra, con non celato orgoglio, la sua collezione di coppe, in bella mostra tutto attorno alla sala della trattoria.

Vado a scoprire che è Giampaolo Vannini, detto Geppo, pilota di TT2 e 250 di buon talento, campione Italiano di velocità in salita e vicecampione Italiano velocità in circuito.

Il riconosciuto talento lo fa approdare al Team Italia ma la carriera viene bruscamente interrotta da un brutto e famoso incidente al Mugello dove viene investito da un altro pilota mentre si rialzava dopo un’innocua caduta.

La passione per la velocità è però indelebile e Geppo è risorto a nuova vita corsaiola con le quattro ruote dove ha continuato a vincere.

Amico di Gianola e Cadalora e di tutti quei piloti che, aldilà dei successi ufficiali, la moto la sapevano mandare sul serio, Geppo è sempre disponibile a farci mangiare bene con poca spesa e a passare qualche minuto, dipende da quanto è affollata la trattoria, a parlare di moto e di macchine.

http://www.osterialapace.com, cliccate su Geppo per la parte motoristica.

Ora sappiamo dove andare a mangiare quando siamo da quelle parti!!

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Challenge Extreme 6 Giugno 2009

Sottotitolo
Buio all’Acquerino—Nebbia sul S. Pellegrino–Pioggia al Volpino
Classifica provvisoria
La classifica del Challenge inserisce ai primi posti i piloti che più si avvicinano al tempo massimo imposto, senza superarlo, in base alla verifica dei tempi derivati dagli scontrini consegnati. Chi supera il tempo imposto ha una opportunità per provare nuovamente. Mandate i Vostri scontrini per entrare in classifica e ricevere l’adesivo.
6 Giugno 2009
# Nome Modello Moto Tempo
1 Filippo Fantoni BMW R1150R 4′ 55′
2 Giacomo Melani BMW R1150GS Adv 4′ 54”
3 Simone Fantoni Yamaha TT600 4′ 52”
3 Mauro Pozzi BMW R1200GS Adv 4′ 52”
5 Riccardo Micheli BMW R1150GS Adv 4′ 43”
6 Simone Chiari BMW R1150RT 4′ 31”

Una proposta di “Costa a Costa”

Tre giorni in motocicletta, 2 Stati, 6 regioni Italiane, 21 Provincie, 40 passi, oltre 20.000 curve; una bella proposta per un “veloce ripasso” delle più belle strade dell’Appennino da San Remo a San Marino.
E’ questa la proposta di Adventuriders per il mese di Giugno.
Ho incontrato uno degli organizzatori sulla Calla che mi ha caldeggiato l’iniziativa che viene proprio nel momento in cui vogliamo rivitalizzare i nostri “Costa a Costa” … l’idea evidentemente interessa.

Clicca qui per ulteriori notizie…

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Umbria challenge 24/05/09

Umbria Challenge
24 Maggio 2009

La classifica del Challenge inserisce al primo posto i piloti che hanno interamente sfruttato il tempo a loro disposizione in base alla verifica dei tempi derivati dagli scontrini consegnati.

4 Aprile 2009
# Nome Modello Moto Tempo
1 ?Bruno Cuollo Tdm900 4′ 10′
1 Piero Campagnoli BMW R1200 4’10”
2 Franco Orsini Honda 500 CB 4′ 09”
2 Domenico Corrente Guzzi 4′ 09”

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