Leggo l’editoriale di Nico Cereghini su Riders di Marzo, intitolato "Più sani, più freddi".
Anche se scritto dal punto di vista dello scooterista cittadino Milanese, categoria in cui stento a riconoscermi perché non sono né scooterista né Milanese e sto studiando per fare il campagnolo, tocca, finalmente direi, dei punti importanti della filosofia che NOI RAINMEN abbiamo sposato da decenni.
E si scopre che si soffre più freddo in macchina che in moto, basta vestirsi in maniera acconcia vedi nostro motto, che andare in moto irrobustisce, evitando di raccattare virus in metropolitana o in tram e farsi stroncare dagli sbalzi termici entra ed esci di macchina, che la moto provoca benessere anche d’inverno ed allontana le malattie.
Quello che Cereghini si perde è l’andare in moto fuori città, per le stesse strade invase di moto, macchine, camper durante la bella stagione; le riscopri in tutta la loro bellezza, gelide sì ma deserte da sembrare selvagge, dal fondo insidioso sì ma baciato dal sole invernale, niente cafoni ma solo rari disperati automobilisti alle prese con i vetri appannati ed il riscaldamento riottoso.
Due condivisibili conclusioni di Cereghini:
" … chi usa la moto anche nella cattiva stagione , … , per qualcuno è un eroe e per altri è un fesso. Per me è uno che ha capito tutto"
" Non lo so se siamo noi i veri motociclisti, ma sicuramente siamo i più furbi."
Meditate Rainmen, meditate