D’estate in riva al mare hai tempo per pensare … forse troppo.
Coccolati dal rumore del mare e della marmaglia, dopo aver letto giornali di tutti i tipi e qualche rigo di libri in voga, ti metti a pensare ai fattacci tuoi.
Uno dei pensieri più profondi è cosa fare della moto ora che si torna dalle vacanze e ci sono solo tre mesi per decidere se tenere o vendere la vecchia; il cambio dell’anno solare è una mannaia che si abbatte su tutti i sogni motoristici perché la moto o si immatricola a Gennaio o si perde un anno di valore!
Dove vado al mare di solito è una zona così contenuta che tra dove passano le motociclette ed il bagnasciuga ci sono pochi metri e si può agevolmente controllare ogni due ruote che passa; molto comodo.
Stavolta il rumore nuovo è di una Kawasaki GTR1400, una vecchia idea solo momentaneamente sepolta.
Tac, scatta il pensiero; che fare? E’ il segnale di abbandonare la via vecchia per la nuova? Ci si informa in internet appena rientrati a casa.
C’è un tizio che ne vende una di pochi mesi e kilometri a Bolzano. Bah, Bolzano, perfetto; vado giusto in montagna tra qualche settimana, mi porto il casco e torno con l’oggetto.
Però la cosa puzza, solo 2000km, pochi mesi di vita … per me o si è schiantato o ha subito una di quelle trafile di sventure meccaniche ed elettroniche che a volte colpiscono le moto nuove e sono
puntigliosamente riportate nei blog di qualsiasi associazione di motociclisti.
Allora si naviga nei blog e si scopre che in Autunno verrà lanciato il modello della GTR con il rivelatori infrarossi degli ostacoli notturni e la proiezione dei dati del cruscotto nel casco … praticamente ti vendono un caccia intercettore al prezzo di una moto; ma non è questo che ha convinto l’altoatesino a vendere la sua.
Nel frattempo si scopre che sta per uscire anche la nuova VFR, una bomba a guardare i rendering di MCN … motore a quattro cilindri che però va a due ai bassi regimi se serve coppia … due moto al costo di una ma ha la catena, lo stress dei culi di ferro: non si fermano per pisciare figurati per oliare la catena ogni 500km.
E ora con chi tradisco la BMW? E’ come scegliere tra una Ucraina e una Bielorussa … un bel dilemma, senza contare che non sono state considerate le Yamaha, la Guzzi o la Ducati che un amico BMWista ha
provato e riportato al concessionario dopo tre minuti perché gli si alzava in terza, per lui uno spavento per altri un canto delle sirene. Ci sarebbe la nuova enduro stradale da 140cv, motore deratizzato dal 1098, o la sorella minore con il 1200ds, motore semplice e dalle infinite possibilità di manomissione … slurp!
Scopro intanto che ogni 6000km c’è da fare il tagliando al Kawa; perché? La fasatura variabile? Il cardano che non regge? E poi ai ritmi miei sono due volte l’anno … però abbiamo trovato un ostacolo
potenziale.
Anche gli altri Jap non stanno meglio; s’avesse a scoprire che 140CV alla ruota fanno un po’ di differenza; e allora? Si torna alla BMW che è a quota 10000? Se questo è il “driver” della decisione allora dovrei comprarmi una Harley che è ben a 16000 … mai! e si riparte dal via come al gioco dell’oca.
Allora navighiamo nei blog BMW per approfondire la storia delle manutenzioni: la BMW è imbattibile ma salta fuori la storia del cardano nuovo che si blocca a 160km in autostrada, disarcionando i malcapitati centauri, delle centraline che abbandonano senza preallarmi e mi vengono in mente le mie di disavventure con cardani rotti in autostrada e servofreni che abbandonano prima del bel tornante.
La conclusione della discussione sull’affollato blog sull’affidabilità delle nuove BMW si conclude con uno sconcertante “meglio la vecchia 1150 più bella ed affidabile” … ma è la mia, già ce l’ho!!!
Qualche bastardo consiglia poi la mitica affidabilità Giapponese e si ritorna alla partenza.
Conclusione: non usare il cervello ma la pancia per comprare la moto, poche manfrine e niente conti e quando siete al mare, invece di pensare troppo, guardate le figliole che escono dall’acqua … anche che
entrano.