Ti odio, motocicletta!

di Maria Lucetta Russotto
Distratta ed estroversa, essa non sembra rientrare per temperamento in quel tipo umano che viene di solito definito uno che non dimentica…

In seguito a una serie di disavventure intellettuali che non meritano d’essere ricordate, la signora Maria Lucetta ha deciso di non comprendere fra i suoi amori il motociclismo.

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12 comments

  1. Da precisare che le “code” non c’entrano, un motociclista non usa la moto per fare prima, quello è lo scooterista (ovvero l’automobilista frustrato).
    Io vado in moto perchè mi piace, e tratto la mia “vecchia” con lo stesso amore con cui M.L. cura il giardino, anzi, di più.

    1. Da precisare che nel racconto non c’è scritto che il vantaggio della moto è quello di non fare le file.

      1. Da precisare!
        Cito: “La macchina che….[lista dei vantaggi della macchina omessa].
        Ci sono le file.
        Ma per questo ….”

        Parlando dell’auto, contrappone le file ai vantaggi, facendone implicitamente uno svantaggio…ma a paragone di cosa ? Al soggetto di questo sito, ovvero la moto (oppure tu pensavi che questo fosse un blog sul giardinaggio ?).

        Che roba…e io che per un anonimo codardo mi metto a fare anche l’analisi del testo ?

  2. Preciso e concludo: leggendo è ben chiaro che la contrapposizione è fra i vantaggi e gli svantaggi della macchina, non della moto. La moto è solo un ricordo. Anonimo vuol dire modesto, non vigliacco.

    1. spirit [chiocciola] rainmen.net
      scrivimi acciocché continuiamo questa futile discussione in privato.
      altrimenti vediamoci domattina alle 5 con i padrini dietro il convento dei carmelitani scalzi 🙂

  3. Oh, Maria Lucetta.
    Preparerò una borsa di nylon con della carta che bagnerò al momento.
    Girerò per le strade di montagna ed anche i sentieri sino a trovare dei bei fiori.
    Li staccherò con le radici, li metterò nella borsa e bagnerò la carta con cui avvolgerò le radici.
    Poi li porterò a Te, cosicchè tu li pianterai nel giardino, e li vedrai crescere, lì, visto che non avrai la possibilità di vederli come li avrò visti io.
    E se saremo in due o più, con le nostre moto, a portarti i fiori, sarà più bello.

  4. Non so se vincerai mai la ritrosia e ti proverai come centauro certo è che è un piacere leggere tanta arguzia e facilità di scrittura continua a criticarci per favore!

  5. Mi sono perso… Chi è l’anonimo? È colui che si è inventato Maria Lucetta? Secondo me la nostra, se esiste, è una casalinga che sfoga nel giardino i cavalli del tosaerba pur di avere sotto mano una macchina rumorosa e puzzolente più di un 2 tempi dei giorni andati (Itom o Malanca per intenderci, qualcuno li ricorda?). Non capisco nemmeno perché debba usare la macchina. Per vedere il mondo attraverso una cornice, basta che si sieda davanti alla TV, può viaggiare dove vuole con la pressione del tasto di un telecomando, risparmiando benzina e non inquinando. Può togliere il volume e mettere lo stereo a manetta, con Puccini che sarà felice di ascoltare la sua musica non torturata dal rumore del traffico. E quando sarà stanca di “viaggiare” e vorrà abbandonare la cornice TV, così simile a quella del parabrezza, potrà buttarsi nel suo giardino a leggersi un libro nel silenzio delle piante stentate che vi crescono. Secondo me la febbre del marito era solo simulata (tabacco sotto le ascelle?). Preferisce viaggiare da solo che…
    Infine, se volete dai Carmelitani scalzi ci vengo pure io.

    1. Sì, Alberto, la Signora Lucetta esiste.
      Ho trovato molto interessante che in un sito come i RainMen apparisse una voce tanto discordante dal pensiero comune.
      Addirittura coraggioso, olter che interessante. Un punto di vista completamente diverso, che ha degli spunti geniali, come quello del quadernetto per qunado è in fila.

      Usando la moto gran parte del tempo, è proprio quando sono in auto che apprezzo le differenze. La musica, la possibilità di avere diversi pareri diversi (fino a cinque persone nello stesso abitacolo, ognuna con un punto di vista diverso…
      L’isolamento voluto verso l’esterno, niente odori, rumori attutiti, le curve che si fanno e non importa impostarle.
      Molto diverso!
      Un tempo si diceva che la macchina ti porta da A a B, con la moto è il percorso tra A e B che è l’importante…

    2. Caro Alberto, esisto, non faccio la casalinga ma il dottore commercialista, mio marito si dispiace che non vada con lui, di tempi (2, 4, 6, ecc.) ne ho provati fino a togliermi la voglia, sono pure laureata a Harvard. Mi dispiace, ti ho deluso, sarebbe stato più divertente se avessi avuto i bigodini in testa e le pantofole con il buco. Baci

      1. Lo so che esisti, sei molto conosciuta su internet; da questo ho pensato di portarti i fiori dalla montagna.
        Ma non accoglierci in tailleur,
        bigodini e pantofole vanno benissimo.

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