Ma siamo all’Eicma o al Bike-expo? Dalla foto, anche se mossa, non sembrerebbe essere nel tempio dei bikers: ragazzine, padri di famiglia, giovanotti e ragazzi con zainetti, tutti in giro a curiosare nello stand Kawasaki. Insomma, non un giubbotto di pelle con o senza borchie, donne con stivaloni neri, barbe e capelli lunghi. Il folklore era da un’altra parte…
Sabato mattina verso le 11 arriviamo a Padova, parcheggiamo non distanti e ci dirigiamo verso la fiera; per strada diversi gruppi di ragazzi che si dirigono come noi dalla stessa parte. Le moto parcheggiate hanno targhe delle regioni limitrofe; vedo anche un’Harley targata principato di Monaco e subito ho un moto d’invidia per il tempo che i due (immagino siano una coppia) passeranno in moto.
La coda che ci aspetta non è molto lunga, ma siamo fortunati, non piove, anche perché sotto il telone bianco sono stipati al massimo solo cinquanta fortunati, le altre duecento persone sono all’aria aperta e, se dovesse piovere… Prendere la pioggia in moto non è un problema, anzi, l’acqua ti fa provare delle sensazioni completamente diverse dalle solite, ma in coda all’entrata di una fiera…
L’ingresso è formato da tre porte in cui ci passano al massimo due persone; per fortuna è controllato da inservienti molto gentili che regolano il flusso d’entrata alla biglietteria, posta alla destra dell’entrata in una posizione angusta e scomoda.
Su «Motosprint» e sul sito del Bike-expo sono pubblicizzati dei biglietti ridotti, non si sa per chi, perché riguardano solo i normali associati Fmi appartenenti a un motoclub; anche gli appartenenti al sodalizio, però, avrebbero dovuto inviare un fax con la richiesta per almeno cinque persone, giunti a Padova recarsi alla reception per la stampa (per fortuna vicino all’ingresso e con delle addette gentilissime), ritirare l’accredito e andare alla cassa (un po’ macchinoso, non vi pare?). Finalmente alle 12:06 entriamo.