di Felice Carraro
La voglia di scrivere su questo argomento è arrivata piano piano. Forse ho iniziato a rifletterci dopo l’incidente che ho avuto un paio di anni fa. Spesso, poi, mi sono trovato nelle discussioni a sostenere queste ragioni, senza però avere mai la possibilità di fare una disamina un po’ più completa, come proverò a fare ora…
Giusto quest’oggi ho passato il link indicato nell’articolo: < jeff.dean.home.att.net/swisher.htm >
ad un mio collega (è di spalle a 2 metri da me) che da circa un anno ha acqustato uno scooter.
Mi ha risposto allegando una immagine di un casco Jet, con le aperture di ventilazione ampie e bilaterali, la visiera grande. Al mio discreto disappunto, ha proseguito dal vivo, sostenendo che in estate con l’integrale ti fai il bagno di sudore, che a 140km/h basta anche il modello Jet, che è più leggero, che l’integrale va bene a te (cioè a me) che hai la moto da 300 all’ora …. (confesso: ho smesso di ascoltarlo mentre mi parlava).
Era ed è tuttora convinto che il suo casco Jet sia una protezione più che valida alle prestazioni del suo scooter (Liberty 250).
D’altronde se nella casualità non c’è una teoria, sono le statistiche a fare scienza:
il disegno “helmet-impact.jpg” è proprio eloquente, il 35%25 degli impatti avviene sotto la visiera.
(In compenso possiamo asportare la sommità del casco per ventilare meglio).
V a tutti.
Caro pioz,
il tuo collega mi ricorda un gioco lanciato in rete qualche anno fa, la *caccia con ventosa* e che diceva, pressapoco:
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Muniamoci di ventose per sturare i cessi, e ai semafori piantiamole sul casco di quegli …..cilli che girano in scooter con una scodella in testa. A fine giornata ricchi premi per i migliori cacciatori.
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E’ un giusto accostamento quello tra la loro testa e un cesso, perchè loro stessi li tengono nella stessa considerazione.
Il casco del collega dovrebbe essere insignito col fregio dei 5 sturacessi (=massima eccellenza) per le sue affermazioni 🙂
Nulla di personale con lui, è solo il portavoce di una vasta categoria. Auguro di cuore a tutti costoro di non dover imparare dall’esperienza personale…facciano invece tesoro dei racconti di chi ci è già passato.