Federico è nato a Firenze il 12 ottobre 1989. Frequenta a Prato il liceo scientifico e presto andrà all’università, argomento sul quale possiede poche idee e ben confuse. Per la moto è “figlio d’arte” e ha assaporato le prime pieghe in età prescolare da piccola zavorra.

la faccia di chi pensa di essere oggettivamente superiore, ma in realtà non ha capito che la macchina può essere utile e confortevole, ma non ti darà mai ciò che ti offre un pezzo di ferro a due ruote… quando sei in macchina vedi scorrere, attraverso i finestrini, le immagini di un mondo che non ti appartiene; in moto ti rendi conto che fai parte del mondo delle immagini che stai osservando.

A spasso per le vie più remote dell’Appennino c’erano solo tre uomini e tre moto a contatto con la natura. Arrivi nel primo paesino e non ti viene nemmeno lontanamente il pensiero di fermarti… continui imperterrito per la tua strada e per le tue curve, perché in quel momento la strada è solo tua e nella tua testa c’è solo il pensiero di fare una curva o una staccata perfetta… ti senti il Valentino Rossi della situazione… guardi sempre avanti verso l’orizzonte e ti sembra tutto troppo vicino, perché non vorresti scendere mai… le uniche soste in 400 chilometri sono state per bisogni impellenti e per pranzare… e se nemmeno le bellezze architettoniche di una cittadina come Volterra ci hanno trattenuto per più di venti minuti vuol dire che la moto ti dà davvero molto…

La motocicletta non è, essenzialmente, un mezzo di trasporto, anche se forse in passato lo è stato; non è un fenomeno sociale, né un fenomeno macroeconomico. A questi fenomeni si potrebbe casomai riferire la recente diffusione degli scooter nelle aree metropolitane.

La motocicletta è innanzitutto un’esperienza; fa riferimento alla sfera della vita vissuta, delle emozioni, degli amori, dei sogni e delle paure personali.