Simone Chiari
Mappe e carte geografiche
mercoledì 14 maggio 2008
In sintonia con il mondo
Le mappe hanno sempre suscitato un fascino particolare, come le penne e la carta.
Non ho mai razionalizzato la ragione, ma quando mi trovo davanti a un negozio di carte e guide, come quelli di penne e quaderni, ne vengo attratto fino al limite ultimo dell’acquisto inutile.
Le carte e le mappe sono il distillato del viaggio: dentro ci stanno la pianificazione dell’itinerario, l’immaginazione del paesaggio, l’esecuzione materiale e il ricordo del viaggio fatto.
Leggere una mappa non vuol dire solamente trovare il passaggio che va da A a B: vuol dire anche immaginarsi la strada migliore, quella con più curve ma poco traffico, con il clima migliore perché più in altitudine e con una vegetazione diversa, con il miglior paesaggio e la vista più bella.
Questi aspetti rendono la carta senz’altro superiore alla guida per la scelta di un percorso da fare in moto.
Non tiene mai conto che la moto deve essere parcheggiata in un posto sicuro, per non farsi fregare non solo la moto stessa, ma anche quello che ci sta sopra: casco e borse non sono fatti per essere trascinati per lunghi tragitti e l’abbigliamento motociclistico non è fatto per camminare. Il vero vantaggio della moto è l’immersione totale nella natura e non il parcheggio nel centro storico.
La carta invece è tutto il contrario. Paesi e città sono solamente della macchie nere, a volte con il nome sottolineato e niente più, mentre le strade sono evidenziate una a una con curve, tornanti, salite, larghezze, lunghezze, punti panoramici, fondo stradale, altimetrie e compagnia cantando.
Leggendo con attenzione, le carte contengono tutte informazioni necessarie per immaginarsi, direi quasi sognare, il tragitto, per intuirne la bellezza e il livello di godimento da curva.
Una volta scelto il tragitto, la portiamo con noi per aiutarci non solo a trovare la strada che abbiamo scelto, ma anche per decidere le eventuali deviazioni, parte inscindibile di un viaggio che si rispetti.
Nonostante tutta la tecnologia che oramai ci sovrasta, nessun navigatore satellitare è ancora riuscito a superare il dettaglio e la comunicativa di una buona carta.
La carta-mappa del tesoro deve però essere fatta bene e non è una cosa semplice; c’è un sottile bilancio tra chiarezza e livello di dettaglio che pochi cartografi riescono a raggiungere; ed è proprio questo bilanciamento il fattore vincente di una carta, perché le informazioni non devono essere troppe da impedirne la lettura, ma nemmeno poche da rischiare di far perdere una parte importante del viaggio.
Una volta che si è instaurata la sintonia tra carta e viaggiatore, che abbiamo fatto l’abitudine a una determinata grafica, la carta stessa si trasforma da semplice strumento a compagna di viaggio.
David Rumsey Collection,Italie postes.
By Robert de Vaugondy, Gilles, 1688-1766;
Robert de Vaugondy, Didier, 1723-1786 from 1756, particolare.